Ultreya Europea Roma 1-5-2015 - Cursillos Ugento S.M. di Leuca

Cursillos Ugento S.M. di Leuca
Movimento Cursillos di Cristianità in Italia
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Ultreya Europea Roma 1-5-2015

Eventi
UDIENZA DI PAPA FRANCESCO AL CURSILLO EUROPEO   
 
( Sala  Nervi 30 aprile 2015 )
 
A cura del Gruppo Stampa
         
La   prima comunicazione ufficiale relativa alla programmazione dell’Ultreya   Nazionale ed Europea, fu fatta dal Coordinamento Nazionale con una lettera datata   22/09/14, con la quale venivano avvisate tutte le diocesi  sulle iniziative intraprese con il Gruppo   Europeo dei Cursillos di Cristianità.
  
In sostanza   veniva comunicato che venerdì primo maggio 2015 il Cursillo italiano ed   europeo sarebbe stato ricevuto nell'Aula Paolo VI° dal Santo Padre Francesco: questo evento per celebrare e concludere ufficialmente il 50° anno dell'arrivo dei Cursillos in Italia, che ha portato frutti importanti nel cuore di ogni corsista.
        
       
Il Coordinamento Nazionale Italiano, felice di poter  celebrare questa giornata insieme al GECC (Gruppo Europeo Cursillos di Cristianità), si dichiarava particolarmente riconoscente e disponibile a festeggiare l’evento. Per questa ragione l’Ultreya, da Nazionale prendeva la caratteristica di “Europea”.
 
Si stabiliva che nella mattinata del 1° maggio 2015 il Papa avrebbe accolto il Cursillo italiano ed europeo nella Sala Nervi. Nel pomeriggio dello stesso giorno, tutti i partecipanti si sarebbero spostati in San Paolo fuori le mura per celebrare l’ultreya vera e propria che si sarebbe conclusa con la celebrazione della Santa Messa officiata dal Cardinale Bagnasco presidente della C.E.I.
 
In questa premessa ho usato il condizionale perché pochi giorni prima del 1° maggio 2015, il Papa, tramite Padre Leonardo Speranza, comunicava al Coordinatore Nazionale Nino Monaco, l’impossibilità di poter partecipare all’udienza la mattina del primo maggio per seri motivi sopravvenuti.
 
Il Papa faceva presente che, in via del tutto eccezionale, avrebbe ricevuto nell’Aula Paolo VI, il Movimento Italiano ed Europeo nel pomeriggio del 30 aprile anziché la mattina del primo maggio.
 
Ovviamente questa comunicazione scombussolava tutti i programmi del Coordinamento Nazionale. Dopo aver esaminato le varie possibilità organizzative, non ultima quella di rinviare il tutto a data da destinarsi, il Coordinamento Nazionale ed Europeo decidevano di anticipare l’udienza con il Papa nel pomeriggio del 30 aprile e di lasciare inalterata la data e l’ora dell’Ultreya in San Paolo fuori le mura. Vale a dire nel pomeriggio del 1° maggio 2015.
 
Questa decisione veniva comunicata a tutte le diocesi italiane ed europee e da qui nascevano una serie di problemi organizzativi relativi all’anticipo dei mezzi di trasporto (pulman, treni ed aerei) ed all’anticipo degli alberghi per circa settemila persone.
 
La nostra Diocesi di Ugento Santa Maria di Leuca, con molta difficoltà riusciva ad anticipare la prenotazione dell’albergo e quella del pulman.
 
Tuttavia, per vari motivi annullavano la partecipazione all’Ultreya europea 15 persone poi rimpiazzati da 8 persone.  Non tutto era compromesso. La presenza di 46 persone era sempre una buona partecipazione segno di unità agli altri fratelli e di amore verso Dio e verso chi ha fatto la nostra stessa esperienza in Italia ed all’estero.
 
All’apertura dei cancelli, iniziarono i controlli minuziosi ed interminabili delle forze dell’ordine che, per motivi di sicurezza,  non lasciavano passare nemmeno un piccolo ombrello.
[1]  L’apertura   dei cancelli per accedere nella Sala Nervi    era prevista per le ore 15,00 ma, per motivi che non conosciamo, sono   stati aperti poco prima delle 16,00.
  
L’attesa   di oltre due ore è sembrata lunga e snervante non solo perché eravamo in   piedi, ma soprattutto per il caldo afoso che impediva quasi il respiro, tanto   da costringerci addirittura a ripararci sotto gli ombrelli. Alcuni anziani si   riparavano sotto il colonnato di San Pietro    ma, con l’occhio sempre rivolto ai cancelli dell’aula Nervi per non   perdere i primi posti.
  
All’apertura   dei cancelli, si creò un ammassamento per passare attraverso il metal   detector della sicurezza guidato dai Carabinieri.  Purtroppo i Carabinieri ci fecero lasciare   ad un angolo tutto ciò che poteva nuocere alla sicurezza: porta telefonini,   ombrelli, barattoli di bibite, bottiglie di acqua con tappo, mentre facevano   passare le bottiglie senza il tappo. I carabinieri facevano presente che   potevamo ritirare la nostra merce all’uscita dalla Sala Nervi.
  
Tutti noi,   consapevoli dei motivi della sicurezza, aderivamo civilmente e cristianamente   all’invito dei carabinieri senza commentare il caso.
[2] Dopo aver   varcato i cancelli del piazzale antistante la Sala Nervi, ci   accorgevamo che le porte della Sala non erano state ancora aperte.  Abbiamo atteso ancora per un’altra   mezz’ora, nel frattempo, noi della diocesi di Ugento Santa Maria di Leuca, eravamo   i primi per cui sicuramente entrando nell’Aula Nervi avremmo occupato i primi   posti.
  
Entrando   in Sala Nervi, i nostri sguardi furono attratti sia dalla maestosità del   luogo che dal meraviglioso spettacolo che si stagliava davanti: mille colori e tantissimi fratelli e sorelle provenienti da ogni parte d’Italia e   d’Europa.
  
Verso   le 18,00, quando la sala Nervi era ormai gremita di fratelli e sorelle,   sentimmo un vociare generale ed i nostri sguardi si rivolsero verso   l’ingresso superiore della sala. ERA ARRIVATO SUA SANTITA’ PAPA   FRANCESCO!!!!!!
  
Un’esultanza   intensa pervase il mio cuore ma, credo anche quello di tutti i partecipanti.   La Sala era stata invasa da una luce particolare, una luce di amore, di   gioia, di spiritualità e di santità.
            
 [3]  Prima dell’arrivo del Papa, previsto per le ore 18,00, guardandoci attorno notammo la presenza di amici di altre Diocesi con i quali ci abbracciammo e salutammo in modo davvero fraterno, ricordando i nostri bellissimi momenti vissuti insieme.  
Quante volte avevamo visto il Pontefice in televisione quante volte avevamo visto l’espressione dei suoi occhi. Vederlo di persona  ci ha fatto capire che nell’incontro con noi  del Cursillo appariva molto rilassato e desideroso di dialogare a braccio pur seguendo parzialmente la formalità del discorso preparato.
 
         
[4]  Tutti a cantare a squarciagola il decolores ed il Papa accedeva nel corridoio centrale iniziando a salutare ed a benedire a destra ed a sinistra con il sorriso stampato permanentemente sul suo volto.
[5]  Papa Francesco, con molta umiltà, iniziava l’incontro scusandosi con tutti, per i cambiamenti sopravvenuti e per le conseguenti difficoltà: “vi chiedo scusa davvero” diceva più volte sorridendo. Dopo le scuse anche un inconsueto: “mea culpa”. Poi aggiungeva: “anche il papa ha i suoi difetti. E questo papa è poco ordinato ed è anche indisciplinato”.  
Il testo preparato per il cursillo italiano ed europeo è il seguente:
 
 
DISCORSO DEL PAPA
 
(senza i suoi commenti e aggiunte fatte a braccio)
 
 
Carissimi  fratelli e sorelle,
 
saluto tutti  voi, membri del Movimento dei Cursillos di Cristianità d’Europa, insieme ai vescovi ai sacerdoti che vi accompagnano. Voi siete venuti a Roma per la vostra Ultreya, nome che riprende l’antico saluto dei pellegrini di Santiago de Compostela, che si incoraggiavano a vicenda ad andare “più in là”,“sempre oltre”.Questa è per voi una vera riunione fra amici, un incontro fraterno di preghiera, di festa, di condivisione della vostra esperienza di vita cristiana. Ringrazio i vostri rappresentanti che mi hanno manifestato i propositi, le problematiche e le prospettive del vostro Movimento. Da parte mia, vorrei offrirvi alcuni suggerimenti utili alla vostra crescita spirituale e alla vostra missione nella Chiesa e nel mondo.
 
Voi siete chiamati - non avete scelto prima, no, voi siete stati scelti, siete stati chiamati - a mettere a frutto il carisma che il Signore vi ha affidato e che è all’origine dei Cursillos de Cristiandad, nel cui gruppo di iniziatori spiccano Eduardo Bonnín Aguiló e l’allora Vescovo di Mallorca, Juan Hervas y Benet che seppe accompagnare la crescita del Movimento con paterna sollecitudine.
 
Negli anni Quaranta del secolo scorso essi, insieme ad altri giovani laici, si resero conto della necessità di raggiungere i loro coetanei scorgendo il desiderio di verità e di amore presente nel loro cuore.
 
Questi pionieri del vostro Movimento furono autentici missionari: non esitarono a prendere l’iniziativa e coraggiosamente si avvicinarono alle persone, coinvolgendole con simpatia e accompagnandole nel cammino della fede con rispetto e amore.
 
Seguendo il loro esempio, anche voi oggi volete annunciare la Buona Notizia dell’amore di Dio, facendovi vicini agli amici, ai conoscenti, ai compagni di studio e di lavoro perché anch’essi possano vivere un’esperienza personale dell’amore infinito di Cristo che libera e trasforma la vita.
 
Quanto è necessario uscire, andare oltre, senza mai stancarsi, per incontrare i cosiddetti lontani!
 
Per aiutare gli altri a crescere nella fede, compiendo un percorso di avvicinamento al Signore, occorre sperimentare in prima persona la bontà e la tenerezza di Dio. Questa esperienza è l’inizio del cammino che voi fate. Quando voi vedete, vi accorgete che nella vostra vita Dio è stato tanto buono, tanto tenero, tanto misericordioso, questo vuole uscire, vuole arrivare agli altri. (cf. ib. Evangelii Gaudium, 24).
 
Il Signore vuole incontrarci, il Signore vuole dimorare con noi, essere amico e fratello, il nostro maestro che ci rivela la strada da percorrere per giungere alla felicità. Egli non ci chiede nulla in cambio, chiede solo di accoglierlo, perché l’amore di Dio è gratuità, dono puro.
 
L’incontro con Cristo, e con la misericordia del Padre che Egli ci dona, è possibile anzitutto nei Sacramenti, in particolare nell’Eucaristia e nella Riconciliazione. Nella Santa Messa noi celebriamo il memoriale del suo sacrificio: ancora oggi Egli realmente dona il suo Corpo per noi e versa il suo Sangue per redimere l’umanità. Nella Penitenza Gesù ci accoglie con tutti i nostri limiti e peccati, per donarci un cuore nuovo capace di amare come Lui, che amò i suoi sino alla fine (cfr Gv 13,1).
 
Un’altra via è la meditazione della Parola di Dio, specialmente la lectio divina,in cui possiamo ascoltare il Signore che ci indica il cammino da percorrere e ci incoraggia di fronte alle incertezze e difficoltà che la vita presenta.
 
Infine, incontriamo l’amore di Cristo nella Chiesa, che testimonia nelle diverse attività la carità di Dio. Tutto nella comunità ecclesiale ha come fine il far toccare con mano alle persone l’infinita misericordia divina.
 
Il metodo di evangelizzazione dei Cursillos nacque proprio da questo ardente desiderio di amicizia con Dio, dalla quale scaturisce l’amicizia con i fratelli. Fin dall’inizio si è capito che solamente all’interno di relazioni di amicizia autentica era possibile preparare e accompagnare le persone nel loro cammino, un cammino che parte dalla conversione, passa attraverso la scoperta della bellezza di una vita vissuta nella grazia di Dio, e giunge fino alla gioia di diventare apostoli nella vita quotidiana. E così, da allora, migliaia di persone in tutto il mondo sono state aiutate a crescere nella vita di fede.
 
Nel contesto odierno di anonimato e di isolamento tipico delle nostre città, quanto è importante la dimensione accogliente, familiare, a misura d’uomo, che voi offrite nelle riunioni di gruppo. Che sempre possano   mantenere il clima di amicizia  e fraternità  in cui pregare e condividere ogni settimanale esperienze, i successi e gli insuccessi apostolici.
 
In queste riunioni di piccolo gruppo è importante affiancare momenti che favoriscano l’apertura ad una dimensione sociale ed ecclesiale più grande, coinvolgendo anche chi è venuto in contatto con il vostro carisma ma non partecipa abitualmente ad un gruppo. Una dimensione sociale e ecclesiale più grande, che coinvolga anche quelli che non hanno contatto con il vostro carisma, che non partecipano abitualmente al gruppo. La Chiesa, infatti, è una «madre dal cuore aperto» che ci invita a volte a «rallentare il passo», a «rinunciare alle urgenze per accompagnare chi è rimasto al bordo della strada» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 46).
 
E’ bello aiutare tutti, anche chi fa più fatica nel vivere la propria fede; aiutare a rimanere sempre in contatto con questa madre Chiesa, sempre vicini a questa grande famiglia accogliente che è la madre Chiesa.
 
Vi incoraggio ad andare “sempre oltre”, fedeli al vostro carisma! A tenere vivo lo zelo, il fuoco dello Spirito che sempre spinge i discepoli di Cristo a raggiungere i lontani, a «uscire dalla propria comodità e avere il coraggio di raggiungere tutte le periferie che hanno bisogno della luce del Vangelo» (ibid., 20).
 
Com’è bello annunciare a tutti l’amore di Dio che salva e dà senso alla nostra vita! E aiutare gli uomini e le donne di oggi a scoprire la bellezza della fede e della vita di grazia che è possibile vivere nella Chiesa, nostra madre! E lo farete se sarete docili, in atteggiamento di umiltà e fiducia, alla guida di questa santa madre, la Chiesa, che sempre cerca il bene di tutti i suoi figli; se sarete in sintonia con i vostri Pastori e uniti con loro nella missione di portare a tutti la gioia del Vangelo.
 
Vi assista nel vostro cammino e nel vostro apostolato la Vergine Maria, Madre della divina Grazia.
 
E adesso vi do la benedizione, e vi chiedo, per favore, di pregare per me.
 
 
A braccio Papa Francesco aggiungeva altre considerazioni allo scopo di offrirci «alcuni suggerimenti utili alla nostra crescita spirituale e alla nostra missione nella Chiesa e nel mondo».
 
 
LAUREA DI PECCATORI
 
Il Papa poi parlando della Santa Messa diceva: «Noi celebriamo il memoriale del sacrificio di Gesù. Ancora oggi Egli realmente dona il suo Corpo per noi e versa il suo Sangue per redimere l’umanità. Nella Penitenza, Gesù ci accoglie con tutti i nostri limiti e peccati, per donarci un cuore nuovo, capace di amare come Lui che amò i suoi sino alla fine. E ogni volta che torniamo a chiedere perdono, Lui perdona, perché Lui sa che siamo deboli, che noi siamo peccatori ».  Francesco ha aggiunto: «abbiamo la laurea di peccatori! tutti».
 
 
PORTARE IN TASCA IL VANGELO
 
Il Pontefice parlava della meditazione della Parola di Dio, sottolineando ancora una volta quanto sia importante il Vangelo. «Tante volte ho consigliato di portare in tasca o nella borsa un Vangelo, piccolo. Nei viaggi, quando sono in attesa dal dentista, o per fare qualcosa, leggere un brano del Vangelo e poi pensare con calma a questo. Questa familiarità con la Parola di Dio ci avvicina al Signore».
 
 
LE OPERE DI MISERICORDIA CORPORALI E SPIRITUALI
 
Infine Papa Francesco spiegava l’importanza di incontrare l’amore di Cristo attraverso le opere di misericordia. Il Papa le ritiene talmente importanti da avere “interrogato” i presenti: «Vi farò una domanda: tutti voi siete capaci di recitare le sette opere di misericordia corporale e le sette opere di misericordia spirituale? Siamo coraggiosi… Alzi la mano chi non è capace!». Davanti alle tante mani alzate, Francesco sorrideva: «Ma guardate… È importante leggere quali sono le opere di misericordia corporale. Alcune, è sicuro, le ricorderete, ma sono sette… E  quelle spirituali: sono sette. Vi do un compito da fare a casa: cercare e studiare le opere di misericordia. Perché? Per metterle in pratica».
 
Nella Bacheca dell'Animatore Spirituale Diocesano di questo nostro sito, circa 4 anni furono inserite le 14 opere di misericordia, cosi distinte:
 
         
LE SETTE OPERE DI MISERICORDIA   SPIRITUALI
  
1.   Consigliare i dubbiosi
  2. Insegnare a chi non sa
  3. Ammonire i peccatori
  4. Consolare gli afflitti
  5. Perdonare le offese
  6. Sopportare pazientemente le persone moleste
  7. Pregare Dio per i vivi e per i morti   
        
LE SETTE OPERE DI MISERICORDIA   CORPORALI
  
1.   Dar da mangiare agli affamati
  2. Dar da bere agli assetati
  3. Vestire gli ignudi
  4. Alloggiare i pellegrini
  5. Visitare gli infermi
  6. Visitare i carcerati
  7. Seppellire i morti

Santuario del primo amore
(Roma  1° maggio 2015)
Il gruppo di Ugento nella mattinata del 1° maggio, come da programma, si è recato  presso i Santuario del Divino Amore nei pressi di Roma. Tutti insieme, sotto la regia e la guida di Don Quintino Pecoraro, nostro Animatore Spirituale Diocesano e di Antonio Preite nostro coordinatore diocesano, nella vecchia chiesa abbiamo poi partecipato al Santo Rosario che dava inizio al mese di maggio dedicato alla Madonna.  
 
Al termine del Rosario, insieme ad una moltitudine di gente, abbiamo preso parte alla processione con un’enorme quadro della Madonna portato a spalla da 10 persone, e con la partecipazione di un concerto bandistico.
 
Terminata la processione nella nuova chiesa, a seguire abbiamo poi partecipato alla Santa Messa, concelebrata da 5 sacerdoti, tra cui don Quintino Pecoraro della diocesi di Ugento e don Salvatore Coppola della Diocesi di Napoli.
 
 
         
[6]  L’omelia del celebrante (non conosco il nome) ha toccato il cuore di tutti i partecipanti (si stima circa 1.000), tanto da ricaricarci spiritualmente e predisporre il nostro animo alla partecipazione pomeridiana all’ultreya Europea.  
ULTREYA EUROPEA
 
(Basilica di San Paolo 1° maggio 2015)
         
  
  Per motivi di spazio, si tralasciano tutti i discorsi ed i saluti dei vari rappresentanti di altre nazioni europee, anche perchè possono essere visualizzati nel prossimo numero della Rivista Nazionale del nostro Movimento.
Pertanto mi limito a riportare solo il discorso del presidente del Comitato esecutivo dell’Organismo Mondiale dei cursillos di Cristianità (O.M.C.C.).     
 
 
DISCORSO DEL PRESIDENTE DEL COMITATO ESECUTIVO DELL’OMCC
 
 
Il movimento dei Cursillos di  Cristianità è nato negli anni quaranta, a Palma di Maiorca, in uno periodo tra i più turbolenti della storia dell’umanità, in una Europa distrutta dalla guerra, in un mondo piagato dai disordini, avido di pace ma sempre più ignorante delle cose di Dio.
 
In quel periodo i Cursillos sono stati una risposta adeguata alle sfide che si vivevano in Europa, specialmente dinanzi alla avanzante e crescente scristianizzazione.
 
Non è stato un compito facile, non sempre ben capito, incluso dentro la chiesa, perché il MCC durante quegli anni e stato un’avanguardia (e, come sappiamo bene, l’avanguardia deve rinnovare, e questo risulta rivoluzionario e doloroso).
 
Il  MCC ha anticipato di molti anni gran parte di ciò che poi divenne realtà nella Chiesa  con il Concilio Vaticano II. Fu l’ avanguardia, e per questo crebbe e portò frutto.
 
Basato sul suo carisma originale, presentò una proposta per una conversione e una sfida per la santità nella normalità. Santità per uomini e donne nella semplicità della vita quotidiana. Essere  santo in casa, essere santo nell’ufficio, essere santo nella società, essere santo in giacca e cravatta,in tuta da operaio o in uniforme.  
 
Nel promuovere un incontro con se stesso, un incontro specialissimo con Cristo, e il conseguente incontro con l’altro, il Cursillo ha cambiato milioni di uomini e donne e ha aiutato a santificare le vite, gli ambienti, il mondo.
 
Il movimento perde efficienza solo quando si separa del suo carisma e cambia il suo primo e più importante obiettivo che è evangelizzare da persona a persona, attraverso l’amicizia per  fermentare di Vangelo tutti gli ambienti.
 
Anche oggi, il mondo e specialmente l’Europa, vive giorni difficili e pieni di confitti. E’ per questo che oggi siamo chiamati ad essere nuovamente avanguardia! In un continente come il nostro, in cui il laicismo apre le porte al  fondamentalismo, e cerca, in qualche modo, di "uccidere" l’idea di Dio, dobbiamo affrontare con coraggio questo nostro momento storico, il nostro oggi: con coraggio e senza paura.
 
Non temete! Non temete, ci ha detto il Santo Padre San Giovanni Paolo II. Il Papa Benedetto  XVI, durante  la sua visita in Portogallo, ha lanciato una sfida a noi cristiani, dicendo che contava su di noi per lare-evangelizzazione dell’ Europa. Io ripeto, non abbiamo paura perchè il nostro Papa Francesco che ci esorta. Nell’ udienza concessa ai partecipanti del III Congresso Mondiale dei Movimenti e delle Nuove Comunità, il 22 novembre 2014, il Papa ci ha detto che dobbiamo conservare la freschezza del nostro Carisma, che dobbiamo rispettare la libertà di ogni persona e cercare sempre la comunione con la Chiesa; ma ci ha anche detto che non possiamo mettere "gabbie" allo Spirito Santo, perché passa attraverso noi per trovare risposte creative alle grandi sfide del mondo.
 
Mi spiace ma ora vi dirò delle parole abbastanza dure: noi non abbiamo vissuto l’esperienza del Cursillo per diventare semplicemente delle brave persone, né per ridurre la nostra azione alla partecipazione ai sacramenti o più semplicemente per diventare aiutanti del nostro parroco. Gesù Cristo non ci ha chiamato a un Cursillo per essere degli “impiegati” della Chiesa, ma per essere messaggeri della Gioia del Vangelo attraverso la nostra testimonianza di fede, della nostra ricerca della santità nella normalità della nostra vita. Nel nostro mondo! Nella nostra  Europa! Questo è quello che Gesù Cristo si aspetta da noi!
 
Vuole che siamo Suoi messaggeri per tutti...tutti!
 
E quando dico tutti, voglio dire tutti! I più sfavoriti, i più fragili e, soprattutto, i più poveri tra i poveri: quelli che non hanno Dio nella propria vita, perché si sono allontanati da Lui, i lontani da Dio, non hanno nulla! Non hanno niente! I lontani da Dio: sono la nostra periferia!
 
E’ per questo che siamo chiamati a trasmettere l’amore che Cristo ha per noi. Per tutti noi! Abbiamo bisogno di saper essere la Chiesa dei nostri giorni e per i nostri giorni. Impariamo ad essere Chiesa per le donne e gli uomini d’oggi! Ora!Qui!Soprattutto nel mondo, in Europa, in ogni nazione, in ogni città, nella strada in cui viviamo! Essere santo e annunciare l’amore che Dio ha per noi;amore, che ciè stato rivelato da Suo Figlio Gesù!
 
Dobbiamo mantenerci uniti, attorno al nostro carisma, con base sulle “Idee fondamentali del MCC”, ora redatto nella nuova edizione.
 
Siamo un movimento di chiesa riconosciuto dalla Santa Sede con la pubblicazione del decreto pontificio con cui è stato approvato lo statuto dell’OMCC.
 
Proclameremo a voce alta il regalo del nostro carisma fondazionale e tutti lo faremo affinché la nostra vita, la nostra voce e i nostri gesti siano vita, voce e gesti di Cristo per coloro che non Lo conoscono.
 
Siamo, senza paura, l’avanguardia della Chiesa di Cristo vivo, normale e vicino, siamogli agenti di rigenerazione della fede della nostra Europa!
 
Siamo come il nostro stimato amico, Eduardo Bonnìn , che volle chiamare se stesso “apprendista cristiano” e di cui, con grande nostra gioia, il Vescovo di Maiorca, Mons. Xavier Salinas, il 5 febbraio 2015 ha emesso il primo atto ufficiale per l’inizio del “ Processo di Beatificazione e Canonizzazione di Eduardo Bonnìn”. Cristo conta su di  noi!
 
Roma, 1 de Maio de 2015 –Francisco Salvador
 
¡DECOLORES!
 
 
AVVENTURA  NELLA FASE CONCLUSIVA DEL PELLEGRINAGGIO
 
 
L’Ultreya Europea doveva terminare intorno alle ore 20,00.  Allo scopo di poter arrivare in Ugento intorno alle ore 02,00 del 2 maggio e consentire a coloro che dovevano lavorare di poterlo fare senza problemi, abbiamo anticipato l’uscita dalla Basilica di San Paolo alle ore 18,00.
 
Per tale motivo abbiamo rinunciato alla partecipazione alla Santa Messa presieduta dal Presidente della CEI Mons. Bagnasco, anche perché avevamo già partecipato nella mattinata alla Santa Messa presso il Santuario del Divino Amore.
         
Ma il   Signore voleva darci ancora qualche altra prova da superare. Giunti nei   pressi del bivio per Anagni Fiuggi, la temperatura del motore del pulman era   salita a 100 gradi per cui l’autista è stato costretto a fermarsi in una   piazzola di sosta per controllare i motivi del guasto. Dopo un attento   controllo ha scoperto che si era rotto un tubo di gomma collegato al   radiatore.
  
Ci è voluto   molto per riparare alla meglio il tubo con nastro adesivo e, quindi rimetterci   sulla strada del ritorno con il cuore in gola per l’ansia e
        
[7]  la preoccupazione.   Purtroppo i problemi non erano ancora finiti. Alla prima salita, la precaria riparazione cedeva ed il tubo si rompeva nuovamente; a velocità ridottissima giungevamo in un autogrill, dove l’autista, con non pochi sacrifici, riusciva nuovamente a ripararlo alla meglio.
Evidentemente l’avaria non era solo dovuta alla rottura del tubo ma doveva esserci qualche altro guasto; tant’è che per tutto il viaggio di ritorno ogni mezz’ora l’autista doveva fermarsi per aggiungere acqua al radiatore.
 
Siamo giunti finalmente ad Ugento intorno alle 05,30 del mattino stanchi e sfiniti dalla tensione che si era creata tra i passeggeri. Ognuno si era affidato al Signore ed anche la preghiera guidata da don Quintino non era mancata.
 
Abbiamo sofferto l’ansia per il rischio di qualche incendio, la preoccupazione di poter rimanere a piedi, l’ipotesi di non poter andare a lavoro per chi aveva questo impegno, la preoccupazione dei parenti che erano stati avvisati con i telefonini e che erano scettici sulle informazioni che davamo loro per non farli preoccupare.
 
Malgrado la disavventura del viaggio di ritorno, alla fine si avvertiva che l’opinione comune in merito al pellegrinaggio appena concluso era: ABBIAMO VISSUTO MOMENTI FATICOSI, ABBIAMO FATTO UN VIAGGIO DI RITORNO TRAVAGLIATO, MA SIAMO CONTENTI PERCHE’ ABBIAMO RIEMPITO IL CUORE E LA MENTE  DI   TANTA  SPIRITUALITA’ NECCESARI PER LA NOSTRA VITA CRISTIANA IN FUTURO.
 
NE VALEVA DAVVERO LA PENA!!!
 
 
 
IL RESPONSABILE DEL GRUPPO STAMPA
 
Rinaldo Marzo
 

 

   
 
[1] Il coordinatore Antonio Preite, la moglie e Michele Forte
 
 
 
 
[2] l'Animatore Spirituale,  Don Quintino Pecoraro, con alcuni fratelli e sorelle
 
 
 
[3] Nando Rosato e parte del Gruppo di Ugento.  In fondo il cortile dell’Aula Nervi
 
 
 
[4] Aula Nervi gremita di fratelli italiani ed europei
 
 
 
[5] arrivo di Papa Francesco nell’Aula Nervi
 
 
 
[6] Primo da sinistra l'Animatore Spirituale Don Quintino Pecoraro
 
 
 
[7] Cristina e Nando sul pulman
 
 
Sito realizzato in collaborazione con la Scuola Responsabili
E-mail: cursillos.ugento@libero.it
intendenze.ugento@libero.it
Webmaster GianLuigi De Siena
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