La Visibilità - Cursillos Ugento - S.M. di leuca

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La Visibilità

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LA VISIBILITA’



Ci si potrebbe chiedere come mai, con una tale presenza ed attività, il Movimento dei Cursillos non goda, almeno in Italia, di una notorietà pari a quella di altri gruppi laicali, associazioni o movimenti che siano.
La ragione è da ricercare nella particolare finalità pastorale assunta dal Cursillos, ed anche nella particolarità del loro metodo, che limita al massimo le occasioni di presenza pubblica del Movimento, perché tale, e conduce gli aderenti ad impegnarsi nelle strutture ecclesiali e civili già esistenti negli ambienti di vita quotidiana.
La finalità pastorale dei Cursillos è quella dell'annuncio fondamentale, o Kèrigma, o prima evangelizzazione: sia verso i singoli, di cui cerca l'avvicinamento a Cristo, sia verso gli ambienti, che cerca di "vertebrare" cristianamente.
Si parte da un'intuizione che dal 1949 ad oggi si è rivelata sempre più attuale: tutti i battezzati non hanno mai maturato una propria personale e cosciente adesione a Cristo, non hanno mai fatto propri, con una scelta esistenziale, gli impegni di fede e di vita assunti, per loro conto, dai genitori e dalla comunità che li ha accolti, ancora infatti col Battesimo.
I Cursillos si propongono di condurre questi adulti a conoscere quel Cristo cui sono stati incorporati col Battesimo, ma di cui sono membra incoscienti ed inattive.
Simile è il discorso per gli ambienti di vita quotidiana (famiglia, lavoro, cultura, sport, sindacato, scuola, ecc.), nei quali la presenza dei cristiani non si traduce in una vera "presenza cristiana".
I Cursillos intendono spingere i cattolici che vivono in ogni ambiente a collegarsi tra di loro come vertebre, per dare agli ambienti una ossatura cristiana; ad agire come lievito per far fermentare evangelicamente e cristianizzare, dal "di dentro", tutti gli ambienti.
Una scelta pastorale di questo tipo si realizza con un'azione molto diretta, da persona a persona.
A questa azione il Movimento offre metodo e strutture, ma di essa non vuole essere né monopolista, né unico beneficiario, né unico punto di riferimento. Tende anzi a riversare i cattolici, così rianimati e resi coscienti della loro vocazione missionaria, sulle parrocchie, sulle strutture diocesane, sulle associazioni già esistenti, sulle iniziative promosse dalle istituzioni ecclesiali e soprattutto sulle diverse formazioni sociali e civili nelle quali si forma, si sviluppa e si manifesta quella cultura nella quale, secondo la parola d'ordine di Giovanni Paolo II, è indispensabile "inculcare la fede".
Questa "invisibilità", almeno rispetto alla spettacolarità cui ci hanno abituati i moderni mezzi di comunicazione, dei Cursillos è tale solo per chi non sappia osservare dal di dentro la presenza cattolica nel mondo.
All'osservatore superficiale o inesperto accade come a chi ammiri, passando in un podere, i frutteti: nota i rami diversi ed i diversi frutti, ma raramente nota i tronchi; se li osservasse vedrebbe che spesso tanti frutti diversi derivano da tronchi eguali, robusti e sani, sui quali una mano sapiente ha innestato qui un ramo di pero, lì un ramo di melo o pesco.
I Cursillos si propongono alla Chiesa ed alle necessità di Evangelizzazione del mondo come robusti alberi porta-innesto, pronti ad offrirsi come tronco per produrre i frutti che la stagione ed il bisogno richiedono.
L'esperienza italiana mostra che non esistono attività ecclesiali a qualsiasi livello (parrocchiali, vicariali, diocesane, nazionali), né iniziative di promozione umana, né luoghi di partecipazione civile, nei quali non siano presenti i "corsisti".
Non si deve credere, tuttavia, che i Cursillos non possiedano un loro "spirito di corpo", né che i "corsisti" non sentano un forte spirito di appartenenza al movimento.
Spirito di corpo ed appartenenza fondamentali sono però riferiti al Corpo mistico di Cristo, cioè alla Chiesa.
Su questa linea di base i "corsisti" costruiscono la loro specificità.
Essere "corsisti" significa condividere un modo di essere, una scelta pastorale, una mentalità, un metodo di azione, e questo è possibile anche senza tessere. Da questo punto di vista i Cursillos non sopravalutano se stessi, sanno di essere un povero strumento ed amano paragonarsi alla polvere che Gesù, impastando con la Sua saliva, usa per guarire il cieco.
Probabilmente il senso di essere "corsisti" ed il fondamento dell'appartenenza al Movimento è proprio questo: il desiderio di essere fango, non inutile, nelle mani di Cristo.

 
Contatti e info: 3383211952 - zioiggi@libero.it
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