Convivenza Dioc. 2012 - Cursillos Ugento S.M. di Leuca

Cursillos Ugento S.M. di Leuca
Movimento Cursillos di Cristianità in Italia
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Convivenza Dioc. 2012

Eventi

CONVIVENZA DIOCESANA
15 GENNAIO 2012 CITTA' DELLA DOMENICA
"RUFFANO"

Domenica 15 gennaio 2012, come da programma, si è svolta la Convivenza Diocesana.
Giornata fresca del periodo invernale, ma che il sole ha fatto risplendere i colori naturali della "Città della domenica" sulla collina Serra in Ruffano.
All'ora dell'incontro ci siamo ritrovati in un accoglienza gioiosa, con un'abbondante colazione, preparata dal Gruppo Ultreya, che ci ha riscaldato il cuore e gli animi.
La preghiera delle lodi, guidata dal nostro Animatore Spirituale Don Beniamino Nuzzo, ha fatto da introduzione alla convivenza.
Il rettore, Cosimo Chiarello, dopo aver salutato i presenti e dato il benvenuto agli ospiti non cursillisti, ha presentato i coniugi: Gianfranca e Rinaldo Marzo, di Gagliano del Capo, relatori del rollo. Il tema trattato del giorno: " Educare alla vita buona del Vangelo".
Argomento molto ricco di spunti di vita quotidiana. Lodevole lo svolgimento da parte di Gianfranca e Rinaldo. Molte e sentite sono state le risonanze.
Molto significativo è stato, durante la celebrazione della messa, i nostri figli hanno scambiato il segno della pace con tutti i partecipanti.
La giornata è stata tascorsa intensa e piacevole. Dopo il pranzo alla cursillista si è svolto un intrattenimento gioioso, con l'estrazione di una ricca lotteria e poi con balli e canti.
L'inconto si è concluso con la recita dei Vespri, con affettuosi saluti e arrivederci in Ultreya. La giornata è stata bellissima, anche sul fronte meteorologico, le famiglie, finalmente unite, in un impegno del Movimento importante come questo.
Decolores a tutti!

CONVIVENZA DIOCESANA DEL CURSILLO di CRISTIANITA’
RUFFANO (Città della Domenica) 15 gennaio 2012
Rollo Laico: “Educarsi in coppia e nel rapporto genitori-figli”

Siamo RINALDO e GIANFRANCA

La Chiesa Italiana, negli orientamenti pastorali del decennio 2010 – 2020, ha scelto di dedicare una attenzione specifica al campo educativo ed in particolare al tema “Educare alla vita buona del Vangelo”.
A tal riguardo, io e Rinaldo, come coppia, come genitori ed io come catechista, esporremo, di seguito, alcune nostre considerazioni sul tema, senza però avere la pur minima pretesa di elevarci a pedagogisti o comunque ad esperti dell’educazione ma semplicemente rendervi partecipi del nostro punto di vista maturato dalle nostre esperienze.  
Per affrontare questo argomento è opportuno analizzare, seppur in maniera sintetica, le origini di noi due sotto l’aspetto della fede cristiana. Ci sono molte cose che ci accomunano, pertanto la descrizione che segue, vale sia per uno che per l’altro.

Siamo entrambi cresciuti in famiglie dove l’impronta della fede in Dio è abbastanza marcata; siamo stati, dunque, educati sulla base di valori cristiani: messa la domenica e tutte le festività, mai assenze dal catechismo, massimo rispetto verso sacerdoti, suore ect..
Un po’ per immaturità e un po’ per superficialità , tutto questo, per noi, ha rappresentato, fino ad un certo punto della nostra vita, una abitudine, delle azioni che bisognava compiere per tradizione familiare. Il vero valore, il vero significato delle azioni cristiane le abbiamo apprese dopo il matrimonio, nel momento in cui abbiamo formato una famiglia con i nostri due figli. E’ allora che abbiamo preso consapevolezza del vero valore di quei gesti e azioni che prima si facevano solo per abitudine. La molla che ha determinato tale consapevolezza credo che sia rappresentata dalla responsabilità  che si ha quando ti trovi ad avere un figlio a cui cerchi di dare il meglio, di insegnargli le cose migliori e di educarlo a vivere secondo alcuni modelli. E quale migliore modello di vita si vuole insegnare al proprio figlio se non quello cristiano. Abbiamo preso consapevolezza che la vita va vissuta seguendo un esempio che è al disopra di tutto, del materialismo che ci circonda, dei vari problemi che ci angosciano, vi è un qualcosa di sovrannaturale a cui ci ispiriamo e ricorriamo nei momenti di bisogno; ed è assolutamente bello ed importante sapere che c’è qualcuno pronto ad ascoltarci e a consolarci. E’ questo il concetto che noi due cerchiamo di trasmettere, sia con le azioni che con le parole, ai
nostri figli per educarli cristianamente, ovvero che bisogna vivere secondo regole cristiane le quali, sebbene molte di queste non siano scritte, sono dettate da una coscienza cresciuta ed educata nella fede e quindi nella consapevolezza che esiste Dio.
Purtroppo questa è la teoria ma molto spesso non ci riusciamo o meglio incontriamo tante difficoltà  dovute soprattutto alle distrazioni di cui la vita quotidiana è piena. Distrazioni che fanno smarrire la strada maestra e fanno perdere l’obiettivo principale dell’educare i figli nella cristianità, agendo sia su di noi che sui nostri stessi figli.
E’ inutile stare qui ad elencare gli ostacoli che si frappongono nella missione nell’educare i figli. Molto spesso siamo noi genitori a sbagliare e a commettere errori; il fatto stesso che si litiga per cose futili davanti ai nostri figli è un grave errore. Noi due ci rendiamo conto di questo solo che a volte siamo accecati da stupide questioni che si creano e non riusciamo  a sorvolare e a non fossilizzarci sull’inutile cascando puntualmente nell’errore. Col passare degli anni e con lo stare vicino a Dio e agli ambienti cristiani cerchiamo di migliorare. Nella coppia questi errori sono sempre in agguato e bisogna avere quella maturità, che si ottiene vivendo nella fede, per saperli riconoscerli ed evitarli.
Quello che è opportuno sottolineare è il concetto di “essere ben educati per poter ben educare”; solo se si è fortemente convinti e consapevoli dell’esistenza di Dio e della sua grandezza si riesce a educare i propri figli e ad indicare loro la giusta direzione senza essere deviati da alcun tipo di ostacolo. Bisognerebbe, dunque, non essere mai appagati della propria fede ma cercare di accrescerla sempre di più. Quindi i genitori per poter educare al meglio i propri
figli dovrebbero alimentare continuamente la loro educazione nella coppia. Questa ultima tipologia di educazione è propedeutica a quella di educare i figli: se la prima educazione è ben salda ed ha alla base dei forti valori cristiani non può non essere forte anche la seconda.
Bisogna, dunque, vivere una vita di coppia ispirata a quei valori  che si è già detto cercando di riconoscere quei falsi valori che solo apparentemente possono sembrare  che diano felicità e gioia. Evitare il puro materialismo e per farlo è più semplice farlo in due: dove è debole uno è forte l’altro ed insieme si possono raggiungere obiettivi che danno  la vera serenità e gioia interiore.
Un terzo ambito educativo è rappresentato dal catechismo. Io da alcuni anni insegno ai ragazzi della scuola elementare il catechismo. Anche in questo contesto una buona educazione può essere impartita solo se si parte da una indiscutibile sicurezza di sé dal punto di vista dei valori cristiani. E tale sicurezza, come si è già detto, deriva dalla formazione che uno ha ricevuto nel corso della vita e soprattutto quella che si vive nella famiglia. Quello che più risalta da questa nostra esperienza e che teniamo a trasmettere è il concetto che il saper educare nella coppia, i figli e nel catechismo è tanto più efficace quanto più forte è l’educazione che si è ricevuto. Educazione, questa, che dovrà essere rafforzata negli anni con lo studio e frequentazione di ambienti cristiani.

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