La cravatta - Cursillos Ugento - S.M. di leuca

Cerca
Vai ai contenuti

Menu principale:

La cravatta

Eventi > Storielle



Un uomo sta camminando in un deserto. E’ abbrustolito dal sole, ha la gola riarsa. E’ ormai da un pezzo alla continua ricerca di qualcosa che potrebbe placare la sua sete. Ad un certo punto gli si presenta davanti un altro uomo. Nell’abbacinante luce del deserto, immerso nella calura ormai insopportabile vede in quest’uomo la sua salvezza. Pensa subito “Finalmente potrò placare la mia sete”.

Con suo enorme disappunto scopre, invece, che quel nuovo arrivato vuole vendergli una cravatta. Al disappunto aggiunge la rabbia quando sente l’accorata insistenza di quel venditore. Gli replica allora in malo modo: “… e che cavolo ci faccio con una cravatta nel deserto? Ma ti pare che si vendono cravatte ad un uomo che sta morendo di sete?“
Il tipo con le cravatte a questo punto si arrende, fa spallucce e continua per la sua strada …
L’assetato continua allora a vagare senza meta in quel deserto. Si sente sempre più stremato, non ce la fa più a stare in piedi e comincia a strisciare.

Ad un tratto, alzando la testa, vede davanti a sè un lussuoso ristorante. Sia pur circondato dal deserto, è’ un posto bellissimo e appare pieno di ogni ben di Dio.
Si accinge ad entrare, ma un uomo lo blocca subito dicendogli: “Mi dispiace signore, ma qui non si può entrare senza cravatta”. L’assetato continua allora a vagare senza meta in quel deserto. Si sente sempre più stremato, non ce la fa più a stare in piedi e comincia a strisciare.
E’ disperato. Se avesse avuto la forza per farlo, sicuramente avrebbe aggredito chi gli stava impedendo di entrare in quel ristorante. Non ha alternative, si lascia andare, attende solo la morte e si augura che non tardi ad arrivare.
Passa poco tempo e arriva il padrone del ristorante. Si sente mosso a compassione, mette da parte le norme che regolano l’accesso al suo ristorante e dà disposizioni perché quell’uomo, ormai quasi moribondo, venga dissetato e rifocillato.
Quel vagabondo si riprende, fa una sosta in quel ristorante e poi prende una decisione: da vagabondo senza meta, in un deserto che in fondo era la sua prigione, diventerà un venditore di cravatte. Poi ci pensa ancora per un attimo e modifica un po’ la sua decisione. Non venderà ma “regalerà” cravatte a tutte le persone che incontrerà.


Avete trovato la chiave di lettura?

Il deserto arido è la prigione che ci impedisce di essere veramente liberi.
La cravatta è il Vangelo che rompe le catene della nostra prigione.
Ci rende liberi e ci permette di placare la sete che nessuna quantità di acqua può lenire.
Il ristorante è quel barlume di paradiso che possiamo già sperimentare qui sulla terra.
Indovinare chi sia il padrone del ristorante, a questo punto non è difficile.

 
Contatti e info: 3383211952 - zioiggi@libero.it
Torna ai contenuti | Torna al menu