L'importanza della messa domenicale - Cursillos Ugento S.M. di Leuca

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L'importanza della messa domenicale

L’IMPORTANZA DELLA MESSA DOMENICALE
 
(Ultreya estiva del 14/07/2022 Sacro Cuore Ugento)
 
 
Presentazione.
 
 
Prima di addentrarci nell’argomento intitolato l’importanza della Messa domenicale, ritengo opportuno fare a me ed a voi alcune domande cercando di darci alcune risposte.
 
Dopo la mia riflessione, ci sarà qualche intervento libero attinente all’argomento e dopo don Antonio completerà con la sua riflessione:
 
 
Che cosa rappresenta per i cristiani la Santa Messa?
 
La Santa Messa, in cui si realizza il Sacramento dell'Eucaristia, è al tempo stesso un Sacrificio e un Banchetto. L'Eucaristia è perciò non solo il centro e la sorgente della nostra vita di figli di Dio, ma è pure il termine di tutto il nostro amore per Gesù Signore
 
 
Perché è importante andare a Messa la domenica?
 
Perché la risurrezione di Gesù Cristo è avvenuta “il primo giorno dopo il sabato” (Lc 24,1), Rispettare questo comandamento ogni settimana in chiesa ci aiuta a ricordare quello che Gesù ha fatto per noi e ci aiuta a impegnarci a seguirLo
 
 
Cosa riceviamo nella Messa?
 
Secondo la dottrina cattolica, l'eucaristia è l'azione sacrificale durante la quale il sacerdote offre il pane ed il vino a Dio, che, per opera dello Spirito Santo, diventano realmente il Corpo e il Sangue di Cristo, lo stesso Corpo e lo stesso Sangue offerti da Gesù sulla croce.
 
 
Spesso troviamo tante scuse per non andare a Messa: diamo la colpa al freddo, al caldo, all’orario troppo presto, all’orario troppo tardi che la parrocchia ha stabilito e, non ultimo, anche al Covid ed alla pandemia.
 
E su questo, non possiamo dargli torto. Ma, come dicevamo prima, a causa della pandemia, sono in molti coloro che, anche per paura, hanno davvero perso il senso della partecipazione alla Messa domenicale. Ma sappiamo che quando vi era la reale necessità (vediamo il caso del lockdown), anche le chiese hanno dovuto adattarsi.
 
Partecipare alla Messa in TELEVISIONE fino a prima della pandemia era una pratica molto diffusa tra gli anziani e tra coloro che, giustamente, per motivi di salute, non potevano recarsi in Chiesa. Per loro, la televisione e la radio hanno svolto davvero un servizio importante.
 
Ma dopo il lockdown, quando si poteva andare a Messa con i dovuti accorgimenti come la disinfettazione delle mani, la distanza tra i banchi, il divieto di darsi la mano per lo scambio della pace, la disinfettazione delle mani da parte del sacerdote prima di distribuire l’Eucarestia, molti fedeli non sono andati ugualmente a Messa ed hanno preferito continuare a vederla in TV.
 
1^ VIVENZA
 
Personalmente, durante il lockdown ho partecipato regolarmente alla Messa in TV celebrata dal nostro vescovo mons. Vito Angiuli tutte le domeniche in un canale locale ed alcune mattine ho partecipato anche alla Messa celebrata dal Papa nella cappella di Santa Marta e trasmessa in diretta in TV.
 
Dopo il lockdown, ho partecipato personalmente con mia moglie alla Messa presso la mia parrocchia senza alcun timore ma, adottando tutte le cautele del caso.
 
Ho partecipato di persona perché ho capito che l’aspetto più importante, seguendo la Messa a distanza, è quello che non possiamo nutrirci del corpo del Signore. Sappiamo che durante la Messa Gesù ci invita al suo banchetto, per condividere la sua Parola e permetterci di avvicinarci alla sua Mensa come tutti fratelli. E di certo, da casa, via tv o social, questo non era possibile. È come se perdessimo la parte più bella ed importante della Messa.
 
Ma ci possono essere ancora tante altre scuse per non partecipare a Messa la domenica in chiesa. Certo ci sono casi in cui una persona davvero ne è impedita, e può capitare di non poter partecipare. Ma quando è una cosa abituale, una vera e propria “scusa” non motivata da vere esigenze, inizia ad esser un vero e proprio “difetto” per la vita del cristiano.
 
A Messa andiamo per incontrarci con Lui per continuare a partecipare a questo suo sacrificio e ringraziare per il dono infinito che Dio ci ha dato.
 
Qualcuno potrebbe dire:
 
1) La Chiesa è piena di ipocriti che si battono il petto ma fuori sono terribili
 
E’ vero. Siamo peccatori, ma facciamo attenzione quando giudichiamo il prossimo, per non perdere di vista la trave che abbiamo nell’occhio. Giudicare non aiuta nessuno, né cambia la situazione. Chi è senza peccato scagli la prima pietra. Non tiriamola, è un consiglio, perché peccheremmo di superbia. A Messa andiamo a cercare anche la misericordia di Dio.
 
2) Posso stare con Dio ovunque perché Lui è in cielo, in terra ed in ogni luogo. Perciò non ho bisogno di andare in chiesa
 
Se un amico o un mio fratello mi dicesse che non ha bisogno di incontrarmi fisicamente né di venire a casa mia per vedermi o per manifestarmi il suo affetto perché gli basta conservarmi nella sua memoria o nel suo cuore, inizierei a dubitare della sua vera amicizia o fraternità.
 
3) La Messa è così noiosa
 
La maggior parte delle volte siamo noi che siamo incapaci di meravigliarci e diventiamo insensibili al mondo spirituale ed incapaci di godere delle grandezze della Messa con le sue regole, i segni, la liturgia e la teologia.
 
4) La domenica è il mio unico giorno libero ed ho il diritto di divertirmi
 
Andare a Messa è in realtà l’attività liberatrice per eccellenza. È l’ora decisiva del nostro “giorno libero”, perché è il culmine e la fonte della nostra riconciliazione e della nostra libertà. Sì, perché “comunicarsi” vuol dire vivere in Gesù e vivere di Gesù, come il tralcio sulla vite.
 
5) Ci andrò a Messa quando ne sentirò il bisogno, obbligato mai
 
Chi può dire di avere fame solo di tanto in tanto, e quindi mangiare solo quando lo riterrà conveniente? Nessuno. Il corpo ci obbliga ad alimentarlo se vogliamo vivere.
 
Lo stesso dovrebbe succedere a chi scopre quella fame spirituale che grida dal profondo con violenza. È impossibile non sentirsi bisognosi. È impossibile non voler nutrire lo spirito.
 
6) Non mi piace andare a Messa
 
Utilizzare il criterio del piacere-non piacere per giudicare cosa fare o cosa non fare nella vita è una cosa piuttosto infantile. È il classico modus operandi dei bambini. Le mamme lo sanno meglio di chiunque altro.
 
7) Non capisco cosa dice il prete
 
Facciamo uno sforzo di pazienza. Avviciniamoci al sacerdote dopo la Messa a chiediamo chiarimenti. Meditiamo sul Vangelo e ricordiamo: il centro della Messa non è il sacerdote, né l’omelia, ma il sacrificio riconciliatore di Cristo e la sua presenza reale. Prega anche perché lo Spirito Santo illumini i sacerdoti (li ispiri).
 
8) In che parte della Bibbia sta scritto che andare a Messa è un dovere?
 
Esiste un’ampia gamma di passi biblici in cui il Messaggio di Dio è esplicito. Eccone solo alcuni: “Ricordati del giorno di sabato per santificarlo” (Es 20, 8); “Preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: “Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in me” (Lc 22,19); Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno.
 
9) Perché andare a Messa se non posso fare la Comunione?
 
A Messa andiamo anche per nutrirci della Parola di Dio. E a Messa andiamo non solo per ricevere, ma anche per ringraziare Dio. “Eucaristia” significa questo in greco. È il ringraziamento supremo che diamo al Padre per tutto ciò che ci dà, soprattutto perché ci ha amati tanto da darci suo Figlio per amore.
 
10) A Messa vanno solo le persone anziane
 
Non è vero. Dipende dal luogo, anche se è vero che in molte zone è così. Gli anziani per la saggezza acquisita nel corso degli anni riescono ad intravedere con maggior chiarezza l’essenziale della vita come farebbero pochi giovani, ed a vivere con coerenza la propria fede.
 
11) Se porto mio figlio, piangerà per tutta la Messa e dovrò uscire
 
Esci ed entra, ed esci di nuovo. Porta pazienza. Qual è il problema? Il problema, come ha detto papa Francesco, è che ci stanchiamo di chiedere perdono. Coraggio. Non stanchiamoci perché Lui mai si stanca di perdonare. Egli è il Padre amorevole che perdona sempre e il cui cuore è pieno di misericordia per tutti noi. Dobbiamo imparare ad essere più misericordiosi con tutti.
 
12) Vado sempre a Messa, ma non vedo alcun cambiamento in me
 
La Comunione è il grande atto di fede. Non riusciamo a misurare, a quantificare con criteri di perfezionismo concreti tutto ciò che riceviamo. C’è lì un mistero che va molto al di là di noi, molto al di là della nostra comprensione, accade sempre un cambiamento reale: il Corpo di Cristo cresce, aumenta, si eleva, perché il Signore si rende presente nel nostro cuore.
 
13) Non capisco la dinamica di inginocchiarsi e stare fermi per tutto il tempo
 
Ogni volta che compiamo gesti come inginocchiarci, farci il segno della croce o metterci in piedi, stiamo realizzando una serie di segni liturgici chiamati a esprimere simbolicamente una serie di realtà. Ad esempio, quando il sacerdote alza l’ostia e pronuncia le parole della consacrazione sta “mettendo insieme” il Corpo di Cristo. Noi ci inginocchiamo davanti all’ostia, che è il Corpo di Cristo in segno di vera adorazione.
 
 
2^ VIVENZA
 
Qualcuno potrebbe dirmi: ma tu sei sempre andato a Messa la domenica?  La risposta è no! Come molti di voi sanno, ho fatto l’esperienza dei tre giorni nel Movimento del Cursillo di Cristianità 36 anni fa. Da allora sono sempre andato a Messa tranne quando ero davvero impossibilitato perché ho capito davvero l’importanza della Messa.
 
Ma prima di fare il Cursillo andavo a Messa soltanto nelle grandi occasioni e non sempre. Non mi interessava nemmeno trovare una di quelle scuse che ho elencato prima. La Messa non mi attirava e basta. Eppure avevo frequentato il catechismo dei bambini, avevo fatto la prima comunione e la cresima, mi ero sposato in chiesa ma per me tutto questo lo consideravo come delle tappe obbligatorie e non sentivo il bisogno di andare a Messa.
 
Nei miei programmi domenicali c’era tutto tranne la essa per la quale mi convincevo di essere troppo impegnato con l mia professione dell’epoca e di non avere tempo per queste cose. Dopo aver fatto il Cursillo ho capito che ordinando bene le mie cose, il tempo di andare a Messa lo trovo senza venir meno ai miei doveri.
 
 
Concludo
 
Ho saputo che chi ha partecipato a qualche Messa di San Padre Pio, ha assistito alla sua autoritaria richiesta ai presenti di seguire la Santa Messa in ginocchio in un silenzio impressionante.
 
Ha assistito alla sofferenza crudele che si sprigionava dal volto di Padre Pio quando sillabava a strappi violenti le parole della Consacrazione tra le lagrime. Noi invece partecipiamo comodamente!
 
San Giovanni Bosco si lamentava con amarezza di tanti cristiani che stanno in Chiesa «volontariamente distratti, senza modestia, senza attenzione, senza rispetto, guardando qua e là… Questi assistono alla Messa come i Giudei, mettendo un’altra volta Gesù in croce!».
 
Noi faremo come loro? Oppure da domenica prossima parteciperemo alla Santa Messa con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutta l’anima e con tutto noi stessi.
 
Ricordiamoci sempre: LE PAROLE PIU’ BELLE SONO I FATTI e partecipare a Messa la domenica sono FATTI E NON PAROLE!!!
 
Nando Rosato
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