Facciamo memoria di don Giuseppe stendardo - Cursillos Ugento S.M. di Leuca

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Facciamo memoria di don Giuseppe stendardo

FACCIAMO MEMORIA DI DON GIUSEPPE STENDARDO
 

Alle 17,30 del 29 dicembre 2021, nella Basilica di Leuca gremita di Suore, parenti, amici ed appartenenti al Movimento del Cursillos di Cristianità, è stata celebrata una Santa Messa in suffragio di don Giuseppe Stendardo in occasione del suo primo anniversario dalla scomparsa.
 
La Santa Messa, presieduta da Don Beniamino Nuzzo Vicario Generale della Diocesi di Ugento – S.M. di Leuca e componente del Cursillo di Cristianità, è stata concelebrata con altri tre sacerdoti facenti parte del medesimo Movimento: don Giuseppe Martella, don Gianni Leo e don Antonio Turi.
 
Nella storia del Movimento, dalla sua nascita presso la Diocesi di Ugento, don Giuseppe Martella fu il primo Animatore Spirituale, don Giuseppe Stendardo il secondo, don Beniamino Nuzzo il terzo e don Antonio Turi il quinto, tuttora in carica subentrato al quarto che fu don Quintino Pecoraro.  
 
Perché si fa memoria di un sacerdote? Cosa si ricorda di lui? Solo l’aspetto umano della sua persona: il suo carattere, la sua simpatia, o anche se era uno di quegli uomini che ci ha aiutato a conoscere ed incontrare Dio?
 
La figura e l’identità del sacerdote è una realtà sempre in evoluzione. Dipende certamente dalla cultura in cui è inserito: fino a qualche decennio fa, ad esempio, il sacerdote era l’uomo del sacro.
 
Oggi è più l’uomo della comunità. Dipende dalla situazione ecclesiale: ieri il parroco arrivava in una parrocchia e vi moriva. Invece oggi il parroco rimane pochi anni trovandosi a fare spesso più l’amministratore che il prete. Ma molto dipende anche da quello che la comunità, la gente chiede o non chiede al suo sacerdote.
 
Il ricordare don Giuseppe è stata l’occasione per esprimere gratitudine sincera a Dio per averci donato l’uomo della gratuità che è stato per molti di noi.
 
Don Gianni Leo durante l’introduzione della Santa Messa, ha salutato tutti i presenti, tracciando la sintesi della vita di don Giuseppe Stendardo, ricordando i luoghi dove ha vissuto: Parrocchia di Miggiano, Rettore presso la Basilica di Leuca, Parrocchia Barbarano, Parrocchia Ruggiano, Animatore Spirituale Diocesano nel Cursillo di Cristianità.
 
 
Per me don Giuseppe Stendardo è stato padre, fratello, amico, sacerdote. La sua umanità impastata alla spiritualità mi hanno aiutato a crescere spiritualmente. Dal 1993 al 1996, nella qualità di Coordinatore diocesano del Movimento, ho condiviso con lui tanti momenti importanti riguardanti la celebrazione di Corsi, le convivenze diocesane, territoriali, nazionali, i ritiri spirituali ed i pellegrinaggi.
 
Di particolare cosa posso raccontare alle sorelle ed ai fratelli che non l’hanno conosciuto, oppure cosa posso ricordare a quelli che invece l’hanno conosciuto?
 
Credo che sia bello partire dal primo ricordo che ho di lui: avevo quaranta anni quando feci il mio primo Cursillo. Alla chiusura di uno dei primi corsi di Ugento presso il teatro dell’Oratorio di Ugento don Giuseppe Stendardo, dopo aver fatto una bellissima testimonianza sul suo attaccamento alla Madonna, invitò tutta la sala a cantare “ti ringrazio o mio Signore”. Tutti i presenti furono invasi da un senso di fortissima spiritualità ed a me venne la pelle d’oca unita ad un senso di commozione e di gioia cristiana.
 
Dopo qualche mese, partecipando ad una Messa funebre per la scomparsa del padre di un mio dipendente, don Giuseppe fece una bellissima omelia dichiarando, con gioia a tutti i partecipanti (il paese intero), che ringraziava Dio di far parte della grande famiglia dei Cursillos di Cristianità.
 
Nel 1993, verso la fine del mio mandato vissuto insieme a don Giuseppe, fui coinvolto in un incidente stradale frontale in servizio. Le due autovetture coinvolte, di cui una della Finanza, furono portate allo sfascio. Dopo la mia degenza in ospedale e presso la mia abitazione, decisi di partecipare all’incontro settimanale chiamato Ultreya.
 
Sicuramente si era sparsa la voce che dovevo andare all’incontro. Infatti appena mi affacciai nella sala, scoppiò un grande applauso interminabile da parte di tutti i presenti guidati da don Giuseppe Stendardo. Mi sforzai moltissimo per non mettermi a piangere per la gioia dell’applauso ma soprattutto per aver rivisto ed abbracciato tanti fratelli e sorelle dopo aver visto la morte con gli occhi.    
 
Lui mi salutò, mi strinse la mano e mi abbracciò come un padre. Ripenso a quella scena oggi e ci rileggo qualcosa di profetico che mi doveva pervenire nel Movimento: infatti, dopo pochi giorni mi arrivò la nomina per fare il Coordinatore Territoriale di Puglia, Basilicata e Calabria.
 
Quanti corsi abbiamo celebrato nei locali della Basilica di Leuca grazie alla disponibilità di don Giuseppe durante il suo rettorato. Quanti Corsi ha diretto nella qualità di Direttore Spirituale. Quante volte ha partecipato nell’equipe sacerdotale durante i corsi.
 
In ogni corso era il padre che ti accarezzava la testa con le sue mani quando doveva consolarti, era l’amico pronto a darti conforto, era il fratello di tutti, era l’uomo di Chiesa che non solo ti portava a conoscere Gesù ed amarlo ma ti trasmetteva in modo contagioso la sua gioia di esserlo. Egli, prima di essere prete, era uomo e questa sua umanità era ben impastata con la sua profonda spiritualità.
 
Era espansivo, franco, a volte brusco, ma sempre pronto a rincuorare, a spingere ad essere ottimisti, ad affidarsi a Dio”. Era così ottimista che, dalla parrocchia di Miggiano, quando arrivò a Leuca inizio a studiare il modo come sistemare e ristrutturare la Basilica, il piazzale antistante, il piazzale retrostante nei pressi del Faro, la via Crucis con grandi statue in bronzo, una sala per le riunioni denominata “Sala del Pellegrino” e tante altre cose. Con impegno sproporzionato riuscì a fare tutto
 
Questo era don Giuseppe. Mi piacerebbe scrivere qualche altro ricordo ma per evidenti ragioni di spazio mi fermo qui. Aggiungo solo tre cose:
 
quando venne a sapere che l’Ultreya del Movimento si spostava da Acquarica a Ruggiano, suo paese natale, dove tra l’altro ogni giorno celebrava la Santa Messa, rimase contentissimo ed in cuor suo sperava di poter partecipare come aveva fatto anni prima;
 
partecipò con entusiasmo all’inaugurazione della sala Ultreya alla presenza del nostro Vescovo Mons. Vito Angiuli rimase contento, compiaciuto e gratificato quando, poco prima della sua scomparsa quando ormai era costretto su una sedia senza potersi muovere, andammo con un nutrito gruppo di corsisti presso la sua abitazione a fargli visita. Non sapeva più cosa offrirci. I suoi occhi erano pieni di amore per ciascuno di noi.
 
Concludo: Don Giuseppe, in vita hai adorato ed invocato quotidianamente Maria Madre della chiesa e protettrice dei Cursillos di Cristianità. Adesso, a nome mio, del nostro caro e bravo Animatore Spirituale don Antonio Turi e dei componenti del Movimento, ti chiedo di intercedere ancora con la Vergine Maria, perché il Movimento possa riprendere la sua preziosa opera di evangelizzazione celebrando altri corsi. Ti chiedo di intercedere perché al più presto possa cessare questa terribile pandemia del Covid 19. Riposa in pace.
 
Ugento, 30 dicembre 2021
 
Nando Rosato
 


 
 
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